
Questa ricetta, di cui ho scoperto la storia grazie ad Elena, é stata per me una specie di illuminazione. Non sono nuova a esperimenti di panificazione che mi hanno dato, in generale, risultati decenti, ma questo va oltre, perché tutto quello che chiede all'aspirante fornaio é di essere lasciato circa ventiquattr'ore in pace, tranquillo nella sua scodella col tempo che serve a quel grammo di lievito utilizzato di fare un egregio lavoro :). A chi l'ha inventato, grazie!
Finalmente ho detto addio a orribili baguette industriali schiaffate di 'miglioratori' che non migliorano un bel niente visto che il giorno dopo quella stessa baguette si puó usare come un oggetto contundente, e dato il benvenuto ad un pane che, oltretutto, dopo le prime prove lascia un certo margine di libertá quanto a mix di farine ed aggiunte di semi :). Quanto al rischio di effetti collaterali, direi che a me sta creando dipendenza. Menomale che la prova costume per ora é lontana!
In questo caso, ho utilizzato farina 00 e semola di grano delle mie parti, con l'idea di rievocare nella mia testa immagini familiari dell' antico e splendido rituale settimanale del pane - rappresentato da una sorta di grande 'scatola' in legno che in Puglia mamme e nonne usavano per impastare e custodire i tagli prima della cottura.
Allora, andiamo?
No-knead bread/Pane senza impasto
gr 300 farina 00
gr 200 semola rimacinata di grano duro
gr 350 circa di acqua tiepida
1 cucchiaino sale
1 cucchiaino malto (miele nella ricetta originale: io l'avevo finito!)
1 grammo di lievito secco o circa il doppio di lievito di birra fresco
semi a piacere (sesamo nel mio caso)
Setacciare le farine insieme in una ciotola capiente, poi mescolarle con il lievito. Aggiungere il malto o il miele al centro. Sciogliere il sale nell'acqua - io faccio sempre cosí quando preparo cose a base di lievito, anche se la ricetta dice di fare altrimenti -, e versarla nella ciotola poco a poco partendo dal centro, ed incorporando via via la farina. L'impasto deve essere morbido ed appiccicoso: nella mia esperienza, in un paio di occasioni ho dovuto aggiungerne goccia a goccia un pó di piú della dose indicata. Quando la pasta é amalgamata - io in genere impasto a mano non piú di 5 minuti - coprire la ciotola e lasciare a riposo 24 ore a temperatura ambiente*. Se avete l'impastatrice, fantastico! A occhio e croce un paio di minuti basteranno. Dopo, con le mani infarinate riprendere l'impasto, disporlo su un piano ben infarinato-meglio se con la semola - e cospargerne la superficie col sesamo. Poi, con gesti decisi, sollevare con le dita i lembi dell'impasto e riportarli al centro in modo da 'racchiudere' i semi all'interno ed avere una bella pagnotta tonda. Rimettere nella ciotola infarinata e lasciar lí da due a tre ore. Infine, scaldare il forno a 250 gradi e disporvi sulla gratella, vuota, la teglia che useremo per la cottura; poi disporvi la pagnottella - attenti alle scottature! - praticare uno o due tagli profondi ed infornare mezzora circa. Sformare per evitare che il vapore rimanga imprigionato rendendo la base del pane meno croccante.
* Le ultime due volte, giusto per portare il procedimento alle estreme conseguenze in termini di lentezza della lievitazione ;)-ho tenuto l'impasto in giro circa da 10 a 12 ore, poi ho messo in frigo altrettanto a lungo. In breve: impastando la mattina del sabato, si esce di casa magari giusto? Al ritorno o comunque alla fine della giornata si mette in frigo la pasta e la si toglie al mattino successivo, per poi lasciare che riprenda temperatura un'oretta. Poi si continua il procedimento a partire dall'aggiunta eventuale di semi. Poi, la domenica a pranzo sfornare il nostro pane sará un'esperienza niente male :D