sabato 31 marzo 2007

La compra del viernes

Tra le attivitá che preferisco, oltre allo shopping in generale - che peró ultimamente faccio quasi solo online - c'é il giro al mercato, anche perché qui a Madrid ce ne sono diversi molto carini e caratteristici. Nella foto un angolo del Mercado de las Maravillas, pittoresco spazio all'interno dello storico e popolare quartiere Cuatro Caminos. Ieri ci sono andata per la prima volta ed ho scoperto che anche qui, data la forte presenza latina ormai in tutta la cittá e nel paese in generale, non mancano banchi dedicati ai prodotti tipici sudamericani...ed ecco il perché dello scatto: una varietá di banana per me ancora sconosciuta, il plátano macho, appunto. Si trattá di un frutto tipico di Costa Rica, Messico ed Ecuador, da non mangiare al naturale ma da utilizzare in cucina. A seconda del grado di maturazione inoltre, si presta a preparazioni diverse (sembra che nel solo Messico se ne contino addirittura una cinquantina!): dolci se il frutto é piú maturo, o salate con carne, fagioli, in frittura e con salse piccanti se é verde. Ed io (naif!) che prima di informarmi dai ragazzi al banco (anche loro sudamericani ovviamente) mi chiedevo chi comprerebbe frutta con la buccia cosí scura...

giovedì 29 marzo 2007

Il dessert prima di tutto


Certo, perché..qual é la prima cosa che da brave cuochette in erba dobbiamo preparare in vista di una tavola da imbandire per gli ospiti?
E allora...un pó per questo, un pó perché dell'ottima panna fresca mi chiede gentilmente di uscire dal frigo...gelato!

Gelato alla crema e
speculoos

''...speché?'' Si, speculoos, biscottini sottili, friabili e profumatissimi di spezie (tra le altre, cannella, zenzero e noce moscata) caratteristici del Belgio. Mi intrigava l'idea di unirli ad una semplice crema di vaniglia per farne qualcosa di un pó speciale.
Ecco la ricetta:

tuorli d'uovo 2
panna ml 250
latte intero fresco ml 250
vaniglia mezza stecca
cannella mezza stecca
zucchero gr 75
speculoos gr 100

Unire in una casseruola latte e panna, incidere la stecca di vaniglia e lasciar cadere i semi nel mix cosí preparato. Aggiungere anche la stecca e la cannella e portare a bollore, poi raffreddare e lasciare in infusione un paio d'ore (ma come al solito, fare questa operazione di sera e lasciare in frigo tutta la notte é ancora meglio!).
Sbattere i tuorli d'uovo con lo zucchero, aggiungere latte e panna e, tenendo la fiamma bassa, portare a 82 gradi o finché la crema vela il cucchiaio. Lasciar raffreddare e poi mantecare nella gelatiera. Nel frattempo, ridurre i biscotti in grosse briciole (io faccio questa operazione ricordando i metodi di mia madre e di mia nonna, quando il minipimer era ancora un'invenzione troppo moderna :-). Come? Semplice: basta chiudere i biscotti in un tovagliolo e pestarli con il mattarello o una bottiglia. A mantecatura completata, unire i biscotti al gelato e mescolare. Al gusto, il dolce della crema ed i profumi di spezie sono mooolto gradevoli, provare per credere!



martedì 27 marzo 2007

La crema da spalmare



ovvero: pazzi per il cioccolato cap. 1

Nella mia cucina, qualche buona tavoletta non deve mai mancare: ne devo avere almeno un pó di fondente da pasticceria e al latte, da mangiare
nature o da usare nei dolci. Questa per esempio é una ricetta che faccio da qualche mese, l'ho riprodotta con piccole varianti ogni volta, e ogni volta a casa ci siamo attaccati al barattolo come yonquis :-). Il sapore piú pieno l'ho trovato utilizzando le tavolette della lindt. É una mia ricetta quindi forse hai i difetti delle preparazioni casalinghe...ma vuoi mettere la differenza con le creme comprate al supermercato?

cioccolato al latte gr 125
cioccolato fondente gr 50
latte condensato gr 150
latte fresco gr 50
burro morbido gr 20
nocciole tritate finemente 2 cucchiai

Fondere al bagnomaria i due tipi di cioccolato, aggiungere in sequenza il burro, le nocciole, il latte condensato mescolando continuamente. Poi aggiungere pian piano il latte. La consistenza finale la si vede davvero dopo un pó, quindi in genere preferisco aspettare e verificare che il risultato sia piú o meno denso prima di mettere in barattolo.
Naturalmente, si puó optare per preparare la nostra crema al cioccolato solo con del fondente: l'ho fatta anche cosí ed il risultato é uguale: una golosa botta di serotonina senza confronto :-D

lunedì 26 marzo 2007

domenica in città




C'é uno stupendo cielo azzurro oggi, la giornata promette...andiamo a farci un giro?:-D
Sono già quasi le due, il tempo di parcheggiare ed é ora di andare a pranzo!
Oggi ci concediamo un piccolo viaggio nella cucina tradizionale spagnola - la de toda la vida come si direbbe qua, e puntiamo al Botín, ristorante più antico del mondo secondo il Guinness dei Primati. Per arrivarci scegliamo di attraversare Plaza Mayor, dove rituali del weekend a parte (turisti e cinesi che voglion rifilarti cianfrusaglie d'ogni genere) mi fa sempre piacere passare. Stavolta addirittura decido di scattare!
Al risto, prima di mettermi a tavola (ma non prima d'aver ordinato..):-) mi armo di macchina e chiedo di poter fare un paio di foto, il maitre é gentilissimo e mi sento onorata di avere l'accesso addirittura al loro forno, dove decine di maialini da latte - cochinillos - aspettano di finire nei piatti dei clienti...¡qué aproveche!

venerdì 23 marzo 2007

Gelato al dulce de leche e vaniglia


D'accordo, fa un pó freddo. E allora? Un buon gelato casalingo resta sempre il mio dessert preferito ed una bella auto-coccola a tutte le ore...

latte intero fresco 3 dl
panna fresca 2 dl (o soltanto 1/2 litro di latte)
zucchero 75 gr
vaniglia mezza stecca
dulce de leche 200 gr
tuorli l'uovo 2

Incidere la stecca di vaniglia ed estrarne i semini con un coltello, aggiungerli al latte insieme alla stecca e portare a bollore. Ritirare dal fuoco e lasciare in infusione un paio d'ore (in alternativa, fare questa operazione di sera e lasciare in frigo tutta la notte).
Poi mescolare tuorli e zucchero, aggiungere il latte profumato alla vaniglia e portare a 82-85 gradi su fuoco basso (senza termometro, lasciare sulla fiamma finché la crema vela il cucchiaio).
A questo punto filtrare o eliminare solo la vaniglia, aggiungere dulce de leche e panna leggermente montata; poi via in gelatiera a mantecare.
p.s. Io in genere non resisto e finisco sempre con l'assaggiarlo prima che sia del tutto pronto :-P

mercoledì 21 marzo 2007

E' arrivata la primavera...brrrr!


Fuori il cielo é azzurro ma dalle finestre di casa posso vedere la neve che imbianca le montagne in lontananza: total, questa mini (mini?) ondata di freddo ha colpito pure in Spagna.
Va da sé che oggi ho deciso di preparare cose al forno, che mi lasciano la cucina calduccia e profumata almeno fino ad oggi pomeriggio...come in inverno, appunto.;-)
Ho usato per questa ricetta la farina di grano tenero tipo '0', é stata la prima volta ma il risultato mi soddisfa molto, me ne riempio la dispensa!

Calzoncini di carne filanti

la pasta:

farina di grano tenero '0' gr 250
latte caldo ml 100
lievito di birra secco 1/2 bustina
olio (io uso l'extravergine per quasi tutto) ml 25
sale 1 pizzico
zucchero 1/2 cucchiaino

il ripieno:

carne di vitello tritata gr 300
besciamella 5 cucchiai
cipolla tritata 1 piccola
grana grattugiato 2 cucchiai
scamorza a pezzetti 200 gr
basilico e prezzemolo tritati
paprika (facoltativo)

e poi:
latte (acqua) e tuorlo d'uovo per spennellare

Con la farina a fontana mescolata al lievito, impastare tutti gli ingredienti insieme (io unisco e sciolgo sale e latte caldo prima di aggiungerli). Far riposare l'impasto al caldo circa mezzora.
Nel frattempo stufare la cipolla in un paio di cucchiai d'olio, aggiungere la carne e mescolare a fuoco medio, poi aggiungere sale, pepe e gli aromi. Far cuocere a fuoco basso una decina di minuti, poi aggiungere il formaggio e la besciamella. Lasciar raffreddare il composto.
Stendere la pasta ad uno spessore di 1/2 cm e ritagliarne dei dischi della grandezza preferita, metterci un cucchiaio del composto di carne e della scamorza, spennellare i bordi di latte per sigillarli e richiuderli a mó di calzoncino.
Spennellare col mix di latte e tuorlo d'uovo ed infornare a 180 gradi per circa mezzora.
La foto non é proprio granché, il sapore invece...:-)

lunedì 19 marzo 2007

I miei Tortelli


19 Marzo: San Giuseppe, festa del papá. Il papy non é proprio dietro l'angolo e non ho onomastici in casa, ma l'occasione é ghiotta per preparare i tortelli!

TORTELLI DI SAN GIUSEPPE (dose per circa 12 tortelli)

farina gr 100
acqua ml 125
burro gr 25
uova 2
sale un pizzico
estratto di vaniglia poche gocce

Per decorare:

crema pasticcera
amarene sciroppate
zucchero velo o semolato

Mettere acqua, burro e sale sul fuoco. Quando il burro sará sciolto e con l'acqua in leggera ebollizione, versare la farina in un sol colpo e mescolare con energia fino ad ottenere un composto sodo che si stacchi dalle pareti della pentola. Continuare a mescolare un minuto su fuoco basso, ritirare e trasferire in una ciotola. Lasciar intiepidire, poi aggiungere la vaniglia e le uova uno per volta, mescolando con energia e abbastanza a lungo.Il risultato finale dev'essere una pasta omogenea e soda ma non troppo dura.
Friggere in abbondante olio di semi a cucchiaini (tenere dell'acqua a portata di mano per inumidire il cucchiaino agevolerá l'operazione) ed a fuoco non troppo alto: i tortelli tenderanno a dorarsi e successivamente ad aprirsi e gonfiarsi: un piacevole preludio per gli occhi e la gola :-).
Lasciar asciugare l'eccesso di unto su carta assorbente, poi praticare un taglio con le forbici, farcire con la crema pasticcera e decorare con lo zucchero e le amarene; io ho preferito in questo caso spolverare di zucchero a velo e servire a parte le amarene col loro succo.

venerdì 16 marzo 2007

TGIF. O no?


La giornata era cominciata con i migliori auspici: termometro sui 15 gradi, non una nuvola all'orizzonte, la prospettiva di commissioni abbastanza importanti da sbrigare peró che importa, e che bello, oggi é venerdi, ed é un piacere scorrere visi e storie per strada, e dimenticare quel fischio della metro cosí antipatico di prima mattina, come i clacson e i gas di scarico delle auto.
Ma poi invece una dopo l'altra le cose che avevi programmato con diligenza prendono una piega sbagliata, e ti si rompe un tacco come nei film e poi la macchina arranca minacciosamente, ed in officina ti dicono serafici che per questo weekend, pazienza, rimani a piedi...ammazza se era venerdi 13 come andava a finire? ;-)
E allora...di corsa a casa, e quale migliore terapia che mettersi un pó ai fornelli? Cosí mi armo di ottimismo-ché ovviamente in una giornata cosí la ciofeca é in agguato :-D- e parto di farina e quant'altro per preparare il dolce del weekend: cannoli di ricotta, anzi di rrricotta come direbbero dalle parti del mitico Roberto Chemi a Taormina :-) Ma questa é un'altra storia...che senz'altro racconteró!

Cannoli di ricotta

farina gr 200
strutto gr 20
zucchero gr 20
mezzo dl circa di vino bianco o marsala secco
cacao 1 cucchiaino
caffé in polvere (facoltativo): 1 cucchiaino raso

albume 1
olio per friggere

RIPIENO

ricotta 500 gr
zucchero 150 gr
cioccolato fondente ridotto a scaglie 100 gr
zucchero velo 2 cucchiai

Disporre la farina a fontana mescolata con gli altri ingredienti secchi, amalgamare lo strutto impastando con il vino bianco fino ad ottenere un panetto di pasta sodo ed omogeneo. Lasciar riposare almeno mezz'ora.
Stendere con il mattarello (ma la mia mamma utilizza la macchina per stendere la pasta) in una sfoglia alta pochi mm, e ricavarne con l'orlo di un bicchiere delle forme tonde da avvolgere intorno ai cannelli di metallo dopo aver spennellato le estremitá della pasta con un pó d'albume (aiuta ad evitare che in cottura i cannoli si aprano). Friggere pochi cannoli alla volta in abbondante olio, e poggiarli su carta assorbente (nota: la cottura in olio di semi, ho verificato, lascia la pasta meno unta). Quando saranno meno caldi, sfilare i cannelli delicatamente.
Per il ripieno, mescolare bene la ricotta (nel mio caso di mucca, per molti siciliani un'eresia, ma dove trovo, A MADRID, la ricotta di pecora?) con lo zucchero e lasciare il composto a riposare in frigo. Poco prima di servire, aggiungere il cioccolato alla ricotta, farcire i cannoli e spolverare di zucchero velo: a comer!

martedì 13 marzo 2007

Blog-notes


Mi sono resa conto che il mio profilo é...uhm, direi piuttosto scarno, anche perché diverse info sono rimaste a 'muffire' sul mio vecchio blog nel momento in cui blogger mi ha 'catapultata' sulla nuova versione, perció forse é arrivato il momento di raccontare qualcosina in piú!
Quindi, ecco qui cinque cose che non sapete di me..

-vengo da un posto in Puglia noto come 'la cittá dei salotti': a buon intenditor...
-da piccola ero giá, senza saperlo, una foodie 'ante litteram' ;-) visto che portavo mia sorella ai giardini con in mano l'uscita settimanale del glorioso GUIDACUCINA (ve lo ricordate?)
-mi sono trasferita in Spagna...per amore, solo per amore ;-)
-mi piacciono alla follia due profumi: quello della cannella, e l'anguria appena tagliata
-c'é forse un solo cibo che mi porterei su un'isola deserta: i tarallucci, appunto!

sabato 10 marzo 2007

L'arte bianca, che passione!


Ho sempre guardato con rispetto ed ammirazione al lavoro di chi vi si dedica: il pane é vita ed é in un certo modo mistica. Richiede conoscenza. Pazienza. Attenzione. Peró, anche senza pretendersi degli esperti, com'é bello mettere le mani in pasta e poi assistere a quel piccolo miracolo chiamato lievitazione!

É con questo spirito che mi sono cimentata nella preparazione del pane sfogliato delle sorelle simili, che mi stuzzicava da un sacco di tempo :-D

INGREDIENTI:
per il lievitino:
50 gr.farina 00
30 gr acqua
2 gr lievito di birra

Per l'impasto:
250 gr farina 00
125 gr acqua
30 gr olio per sfogliare
10 gr lievito di birra
mezzo cucchiaio d'olio per l'impasto
1 cucchiaino raso di sale
1 cucchiaino scarso di malto (nell'originale non c'é, ma come mi ha detto Canny, serve a dare un colore + dorato al risultato finale)

Amalgamare tutti gli ingredienti del primo impasto e far lievitare finché non sará raddoppiato. Poi disporre la farina del secondo impasto a fontana ed aggiungere tutti gli ingredienti, impasto giá lievitato compreso; lavorare fino ad ottenere una pasta liscia ed omogenea a cui dare la forma di un cilindro. Far riposare una mezz'oretta.

Riprendere l'impasto, stenderlo col mattarello in una forma rettangolare e spennellarlo con la metá dell'olio, piegare i lembi verso il centro e poi di nuovo ripiegare i due lati uno sull'altro: la pasta assume una sezione a quattro strati. Spianare la pasta un'ultima volta ancora a rettangolo e distribuire l'olio rimanente, poi arrotolare partendo dal lato + corto.
Infine con la lama di un coltello praticare due incisioni sulla parte superiore, distanziate un pó e senza intaccare i bordi (le 'chiocciole'), mettere su una placca da forno e lasciar lievitare un'ora circa (ma credo che nel mio caso sia passato + tempo). Infornare a 200 gradi per 35 minuti circa.

Il risultato, ragazzi, é bbuono da morire!! Infatti...che vergogna, per la foto ho dovuto utilizzare l'ultimo pezzo :-)