giovedì 30 ottobre 2008

Tagliatelle al nero di seppia con pesto di rucola e noci

pasta nero di seppia-pesto di rucola

Mi sono appena accorta che il mio pesto è abbastanza simile a quello dell'ideatrice di questa iniziativa: vabbè, alle 7 di mattina forse non è il caso di cucinarne un altro, no? ;D
La ricettina è semplice semplice, con l'atout delle tagliatelle al nero di seppia fatte in casa. Andiamo?

per 2 persone:
le tagliatelle al nero di seppia

150 00

50 semola rimacinata

1 uovo medio

2 bustine nero di seppia da 4 gr ciascuna

75 gr acqua


Bollire l' acqua unire il nero e mescolare con la frusta, passate poi il liquido al setaccio fine. Disponete la farina a fontana, unite il nero e poi l’uovo prima battuto. Impastate e mettete al fresco prima di stendere. Dopodichè, tirate la sfoglia a mano o con la sfogliatrice e ricavatene le tagliatelle, posandole man mano su un piano spolverato di farina.


il pesto di rucola e noci


1 mazzetto di rucola

2 cucchiaiate di noci sbollentate, spellate e tostate in forno 

olio evo

sale

1 spicchio d'aglio piccolo (anche no, se non vi piace. Di sicuro non contribuisce alla digeribilitá della salsa!)

parmigiano secondo la voglia, non grattugiato ma diviso in tocchetti


Nota: So giá cosa avete pensato all'idea di dover spellare le noci: lo so, è una rottura di balle :). Peró ne vale la pena, una volta tostate le noci sprigionano un aroma piú intenso e l'equilibrio della salsa ne guadagna. Sennó che pesto di rucola e noci è? 

Sbianchite la rucola mondata passandola un attimo in acqua bollente e trasferendola poi in un contenitore con acqua ghiacciata. Ricavate quindi la salsa con tutti gli ingredienti e tenetela da parte in attesa di condire la pasta.

Cuocete le tagliatelle al dente in acqua salata e mantecatele con il pesto, allungato se necessario con poca acqua di cottura, fuori dal fuoco e in un contenitore scaldato in precedenza. 

Buona giornata!




sabato 25 ottobre 2008

L'elefante e la farfalla

l'elefante e la farfalla

Pomeriggio d'autunno scaldato dal tiepido sole di Milano downtown: una piccola metamorfosi si compie sotto i miei occhi e davanti all'obiettivo...riuscite a vederla anche voi?

martedì 14 ottobre 2008

Pane all'uva - World Bread Day 2008


paneuva

Son qui di corsa perchè sto via qualche giorno, e ieri d'un tratto: ''Ommioddio''! Mi ricordo che manca pochissimo a questo appuntamento, gentilmente ospitato da Zorra. L'anno scorso sono arrivata in ritardo, quest'anno un pó in anticipo, poichè forse non avró il tempo di programmare il post affinchè venga pubblicato dopodomani...ma magari in qualche parte del mondo è giá dopodomani??!! ;P
Dunque dunque la ricetta a livello di proporzioni e di preparazione è un mix di diverse fonti e ispirazioni: il risultato fantastico, da mangiare col dolce o col salato anche se io li preferisco con un buon formaggio. Che altro dire: fateli, fateli, fateli! :)

la biga:

farina di forza o ad alto tenore proteico 125 gr
farina 00 125 gr
150 ml scarsi acqua
lievito granulare 1 gr

l'impasto (per circa 10 panini)

farina di forza o ad alto tenore proteico 250 gr
acqua 150 ml
sale 8 gr
olio evo 30 gr
lievito granulare 2 gr
uvetta (per me, chicchi grandi: uva cilena) 150 gr

Una nota: siccome a casa faccio il pane solo con le lunghe lievitazioni, uso bassissime percentuali di lievito, ben al di sotto del canonico 3%. Perció se potete, programmatelo per una giornata antistress da passare a casa, nel weekend, e assistete il vostro bel pane dalla nascita fino alla tavola, dove arriverá se non ve lo sbocconcellate tutto non appena esce dal forno ;).
Allora, la sera precedente alla preparazione fate la biga mescolando tutti gli ingredienti, poi mettete a bagno l'uvetta.
La mattina successiva, sciacquate ed asciugate l'uvetta. Disponete in una ciotola la biga e spezzettatela mescolandola ed amalgamandola con una parte dell'acqua: poi unite il lievito granulare, incorporatelo, aggiungete farina ed acqua alternandole insieme all'olio, quest'ultimo in un'unica ripresa. Impastate e lavorate il composto sul piano (o lavorate col robot fino ad incordatura come al solito). Io che lavoro ancora con le mie nude manine ci metto quasi 10 minuti...ma presto o tardi la fatina del Kenwood arriverá! A proposito, KC (Kenwood Chef) o KA (KitchenAid)? Potrebbe essere il tema di un sondaggio ;) anche se per me non ce n'è: KC forever :D. Oh, allora, tornando alla ricetta, quando l'impasto è pronto allargatelo delicatamente o dividetelo in due parti, ed incorporatevi l'uvetta prima preparata, lavorate brevemente e lasciate lievitare un paio d'ore al massimo in una ciotola unta. Poi 'ritardate' l'impasto mettendolo in frigorifero anche 3-4 ore, in seguito rovesciatelo direttamente sul piano unto e stendete leggermente la pasta coi polpastrelli, ungendone leggermente la superficie e coprendola con pellicola. Questo step si puó fare anche subito prima di mettere l'impasto in frigo: in questo caso peró, occorre avere spazio sufficiente per cacciarci anche il piano dove l'avremo piazzato :) Dopo circa mezz¡ora, scoprite la pasta e ricavatene un rettangolo, lavorando ancora delicatamente coi polpastrelli,per evitare di eliminare gas preziosi dall'impasto. Arrotolate quindi il rettangolo partendo dal lato lungo e dividetelo in pezzi larghi circa 5 cm. Deponete i panini sulla placca del forno, ungeteli ancora leggermente e copriteli con pellicola. Lasciate lievitare ancora un'ora circa, poi infornate a 220º per circa 30 minuti al centro del forno, controllando che non si colorino troppo. Poichè in cottura occorrerebbe del vapore io uso una bomboletta di acqua spray, e vaporizzo la superficie dei panini e le pareti del forno molto rapidamente al momento stesso di infornare. Si tratta, naturalmente, di metodi che non possono sostituire i sistemi dei forni professionali ma che in una certa misura aiutano.
p.s. Semmai ve ne restasse qualcuno, sono buonissimi anche tagliati a metá e tostati! Bon, ora vado. Saró (anche) in giro qui, e qui nei prossimi giorni. Se siete in zona...:)