domenica 24 giugno 2007

Ensaimadas


Si tratta di una preparazione tipica di Maiorca, e delle Baleari in generale, e normalmente un must quando si é in vacanza da quelle parti! Io ho fatto la versione semplice, ottima da mangiare a colazione con un bel cappuccino (ma in Spagna, quasi solo café con leche, costituito appunto in buona parte da caffé con aggiunta di latte. Chevvelodicoaffá? Io tifo da sempre per la versione 'italian style':). Per tornare al nostro dolce, una variante molto conosciuta prevede un ripieno di una sorta di marmellata di zucca - cabello de angel - che mi riprometto di provare piú in lá...farebbe tra l'altro, credo, la gioia del mio fidanzato che é un estimatore del suddetto ingrediente :) Nella ricerca della 'ricetta perfetta' (o quasi) ho fatto una specie di incrocio tra diverse fonti, e il risultato é stato interessante. Dosi per 8 ensaimadas piccole.


farina
gr 250
zucchero gr 40
strutto
gr 20
lievito di birra gr 10 scarsi
uovo 1
olio evo
sale zucchero velo

Preparare il fermento con 50 g di farina, il lievito, circa 50 g d’acqua e far lievitare da 10 a 12 ore (io per comoditá l'ho lasciata quasi 10 ore, non potevo aspettare ancora!;)
Mettere in una ciotola capiente il resto della farina, l'uovo sbattuto, 50 g d’acqua tiepida, una punta di cucchiaino di sale e lo zucchero. Aggiungere il fermento e impastare, unendo poco alla volta max 2 cucchiai d’olio. Dividere l’impasto in pezzi di uguali dimensioni e spianarli con il matterello su un piano unto d’olio, dando alle pagnottelle uno spessore di mezzo centimetro; pennellarle con lo strutto fuso, poi ripiegare la pasta e stenderla di nuovo. Ripetere 3 volte; a me é successo che la pasta al secondo 'spennello' di strutto ha cominciato a stracciare: con un pó di pazienza e tornando a stendere ho recuperato. Dopo aver spianato ogni pezzo di pasta per l’ultima volta, arrotolarlo (per motivi culturali, la versione spagnola indicava di eseguire i gesti tipici dell'arrotolo del sigaro...intuitivo no?) a forma di cilindro e ripiegarlo a spirale. Coprire le ensaimadas e farle lievitare finché non raddoppino di volume. Infine, spruzzarle di acqua fredda ed infornarle a 200-220 gradi per 10-12 minuti, poi cospargerle di zucchero velo.
Che tenerezza mi facevano le mie chioccioline uscite dal forno!

Un trucco: nei climi secchi (come qua) funziona sempre in fase di lievitazione coprire con un panno umido, per evitare che la pasta si asciughi troppo in superficie.

5 commenti:

Cuocapercaso ha detto...

devono essere molto buone, da provare!
grazie, ciao
Grazia

Dolcetto ha detto...

oddio sto scappando di corsa dall'ufficio e mi sono concessa un'ultima visitina veloce al tuo blog ma... quanto mai!!! Ora chi me la toglie la voglia per queste belle ensaimadas??!!
Ciao, buona serata

angie ha detto...

cuocapercaso: benvenuta, e fammi sapere se poi le fai!

dolcetto: vedrai che se un wkend hai tempo per prepararle ne vale la pena!
ciao e grassssie :)

Mar ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Mar ha detto...

Angie non sicrivo bene l'italiano, pero se que hablas español, me encantaría que vieras este mensajito lleno de admiración por tu blog, he recorrido casi todas tus páginas llegando desde el de tu suegro Nino, que hace referencia a tus manos maravillosas, quiero felicitarte y decirte que eres una artista en todo el sentido de la palabra, tus fotos hablan y tus platos una delicia!!!.
Eres de la Puglia?, estoy viendo la posibilidad de hacer un viaje a esas tierras, sería lindísimo poder conocerte. Un saludo y admiración desde Argentina, si puedes y tienes un tiempito escríbeme a mi mail margarra@gmail.com