giovedì 6 agosto 2009

Puglia Food & Wine Festival


Sabato 8 e domenica 9 agosto 2009

Ceglie Messapica (BR)

Centro Storico

Apertura al pubblico dalle ore 20.00

Info. 080/4301150

PUGLIA FOOD & WINE FESTIVAL: UN VIAGGIO TRA CULTURA ED ECCELLENZE ENOGASTRONOMICHE                                                                                   

L’8 e il 9 agosto 2009 a Ceglie Messapica la prima edizione del Puglia Food & Wine Festival: 2 giorni di assaggi, scoperte ed eventi sul gusto.

              L’8 e il 9 agosto 2009 Ceglie Messapica, splendida città d’arte della provincia brindisina, situata a pochi chilometri dalla Valle d’Itria, apre le porte al Puglia Food & Wine Festival, un viaggio nei sapori della Puglia e dell’Italia, alla scoperta e alla degustazione delle eccellenze del territorio, per conoscere e approfondire le ricchezze enogastronomiche del nostro Paese.

 

              Organizzato da Idea Show, in collaborazione con De Honesta Voluptate Ricerca e Qualità di Vittorio Cavaliere e patrocinato dal Comune di Ceglie Messapica e dalla Regione Puglia, il Puglia Food & Wine Festival non vuol essere solo un semplice spazio espositivo o di degustazione, ma un luogo dove confrontare esperienze, mettere uno di fronte all’altro gli operatori italiani e internazionali dell'alta gastronomia, dare visibilità a prodotti enogastronomici di nicchia che rappresentano un patrimonio immenso, ma a volte sommerso, del nostro paese.

             

La manifestazione costituisce un'importante occasione di dibattito cultural-gastronomico, un momento di riflessione per conoscere, parlare e degustare il meglio delle produzioni enogastronomiche pugliesi, pur riservando uno sguardo attento ai prodotti d’eccellenza provenienti dal resto d’Italia.

             

Il percorso delineato dal Puglia Food & Wine Festival si snoda attorno 7 tappe che toccano gli angoli più suggestivi del centro storico di Ceglie Messapica, pensate per scoprire le tante e diverse declinazioni che la cultura enogastronomica può assumere.

 

Il viaggio nel gusto prende inizio dagli spazi “Expo Food” e “Expo Wine”, imperdibili per chi vuole conoscere e degustare il meglio delle produzioni gastronomiche  ed enologiche provenienti da tutta l’Italia.

Doverosa la sosta nell’area Show Cookingdiretta da tre tra gli chef pugliesi più apprezzati della scena nazionale e internazionale: Domenico MaggiAntonio De Rosa e Corrado DevirgilioQui i visitatori si lasceranno inebriare dagli aromi e dai sapori di prodotti squisiti trasformati in piatti della tradizione pugliese. Special guest di quest’edizione Andy Luotto e gli chef dei prestigiosi ristoranti di Ceglie Messapica, quali  Antimo, Cibus, Fornello da Ricci e La Fontanina.

 

Degustazione dei prodotti delle migliori aziende enogastronomiche pugliesi e dibattiti moderati dal famoso Giacomo Mojoli, su temi specifici che hanno un unico denominatore: parlare di cibo e attraverso questo raccontare la società e la sua storia. Il Puglia Food & Wine Festival è anche questo.

 

All’interno della rassegna sono previsti, inoltre, due diversi spazi espositivi, in cui arte e gastronomia dialogano per creare nuovi percorsi di conoscenza: Bacco tra lumi e fumimostra curata dal M° Paolo De Santoli, fonde il design con la cultura del vino; l’esposizione I Vini del Privilegio”, a cura del Dott. Vittorio Cavaliereè il frutto di un lavoro filologico tra le più prestigiose realtà enologiche italiane.

 

L’intrattenimento prosegue, sia sabato 8 che domenica 9 agosto, con due concerti musicali di grande richiamo e coinvolgimento di pubblico

 

Eccellenze enogastronomiche, cultura, spettacolo e tradizione: la sintesi di questa serie di elementi fa del Puglia Food & Wine Festival un evento dal carattere esperienziale, tutto da vivere, mangiare, ascoltare, guardare e godere.

 

L’evento annovera tra i suoi partner l’Università degli Studi di Baril’Istituto Tecnico Agrario "Basile-Caramia" di Locorotondo, la CIAla Camera di Commercio e la Confcommercio.


Ufficio Stampa -  Barbara Serio

Cognita – Servizi per la comunicazione

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Tel. 080/4301150

Cell. 334/2182018

 

 


giovedì 25 giugno 2009

Cena di Note - 2 luglio 2009


Nuovo connubio tra arte e gastronomia, segnalato dalla redazione della rivista Papageno.

GENIALE … E GOLOSO

Cena di Note - Giovedì 2 luglio, Hotel Relais Monaco – Ponzano Veneto Tv


Gli artisti “storici” che cantarono l’arte culinaria: da Rossini a Donizetti, da Bizet a Bernstein e Offenbach. E in tavola, i talenti “moderni” di Mimmo Salerno, Ana Ros e Andrea Stella


Nuovo appuntamento con Cena di Note. E cucina protagonista come non mai. Sì perché ad aprire questa quarta esclusiva serata intitolata “Il Genio Goloso” e ospitata nella raffinata cornice dell’ Hotel Relais Monaco di Ponzano Veneto, sarà un momento musicale tutto dedicato ai piaceri della buon tavola. 

Vista con gli occhi, o meglio, ascoltata con le suggestioni delle note di Gioacchino Rossini, Gaetano Donizetti, Georges Bizet, Leonard Bernstein e Jacques Offenbach  e  la straordinarietà dei brani che celebrano proprio questo tema: l’arte culinaria, i suoi diletti, poesie, ispirazioni, immagini, e addirittura ricette tradotte in emozionante e avvolgente musica. 


A interpretarle la mezzosoprano Silvia Regazzo, giovane talento rovigino che ha già calcato la scena dei più importanti teatri e festival italiani ed esteri e vincitrice di numerosi  concorsi internazionali, accompagnata da Alessandro Tortato, direttore d'orchestra veneziano con alle spalle un percorso di studi al fianco di nomi insigni quali Kuhn, Maag, Gelmetti, Ahronovitch, Karabtchevsky e Panula.


In tavola i sapori della fresca e delicata cucina con le erbe. Li omaggerà lo chef del Relais Monaco, Mimmo Salerno, una carriera con responsabilità in grandi ristoranti del Nord Est -  dall’Hotel Cipriani di Venezia al Morarat di Rivignano (Udine) - e la sua grande esperienza delle materie prime, che seleziona lui stesso e con estrema attenzione, osando spesso abbinamenti particolari ma mantenendo sempre e comunque il rispetto per la loro natura prima. 

Accanto due maestri del gusto cercato con passione e scovato in quel che di meglio possono regalare le associazioni di piante, germogli e talvolta anche i coloratissimi petali dei fiori: Ana Roš, chef  del Ristorante “Hiša Franko”, Caporetto Slovenia e Andrea Stella, chef del Ristorante “Dalla Libera”, di Sernaglia della Battaglia TV. 

Ana, con la sua creatività, ha trasformato Hisa Franko in un vero e proprio laboratorio di sapori: la sua è una cucina molto legata alle tradizione della propria terra e alla stagionalità, che valorizza prodotti biologici e le erbe spontanee in particolare, tutte raccolte nel giardino adiacente al ristorante. Un culto che in tutta la marca ha reso famoso anche Andrea Stella: nel suo orto in grandi vasche di marmo ne coltiva ben 98, che poi raccoglie e sceglie personalmente  per valorizzare in modo diverso ciascuno dei suoi piatti. 


Prepariamo a farci stupire allora da fiori di zucca, salvia, rape, sedano, basilico, sambuco e via dicendo, di profumo in aroma. Ad accompagnarli una grande selezione di etichette dell’Alpe Adria: Kuehn e Buerklin dalla Germania, Casa Caterina dalla  Franciacorta, Borin dal Veneto.

Speciale il dessert, un’altra delizia veneta firmata Loison, tradizione di pasticceria artigianale dal 1958.


Tutti i dettagli dell’iniziativa su www.corriereveneto.it e  www.papagenonline.it

La disponibilità dei posti è limitata, la prenotazione è obbligatoria. Il costo è di 60 euro, vini inclusi. 


Per prenotazioni:  

Hotel Relais Monaco

Ristorante LA Vigna tel 04229641

Via Postumia 63, Ponzano Veneto - Treviso

                                                                                       

                                                                                                 

martedì 21 aprile 2009

Cena di Note - 30 aprile 2009

Cena di Note

Su gentile invito della redazione, pubblico con estremo piacere i dettagli dell'iniziativa musical-golosa a cura del Corriere del Veneto e del trimestrale di enogastronomia Papageno.

A CENA DI NOTE

CON TOTI DAL MONTE E BEPO MAFFIOLI

Giovedì 30 aprile – Villa Giustinian Marocco di Mogliano (Treviso)


Per il secondo appuntamento della rassegna che unisce le emozioni della musica a quelle del gusto, l’omaggio a due protagonisti d’eccezione della cultura trevigiana


Marca Golosa et Armoniosa”. Titolo non poteva essere più azzeccato per questo secondo appuntamento con Cena di Note.

La rassegna cultural gastronomica che celebra il mondo della musica e quello del gusto in un ciclo di serate itineranti tra le più belle dimore storiche del Veneto, si prepara a omaggiare il 30 aprile a Villa Giustinan di Marocco di Mogliano Veneto (Treviso) due protagonisti d’eccezione della cultura veneta e trevigiana.

La prima è la cantante lirica Toti Dal Monte. Di origini moglianesi, fondatrice dell’Accademia della Cucina, fu una tra le cantanti preferite da Toscanini, definita spesso tra le due guerre “la ragazza veneta dalla voce meravigliosa”, soprano leggero perfetto e definito. La interpreteranno Francesco Grollo, tenore tra i più apprezzati a livello internazionale e Alessia Nadin, mezzosoprano tra le predilette da Riccardo Muti.

In tavola, una cena tributo a Bepo Maffioli, giornalista, attore, scrittore, icona della cultura gastronomica veneta e trevigiana, di cui analizzò e codificò nel suo celebre “Il Ghiottone Veneto” le numerose ricette tradizionali, sperimentando talvolta interpretazioni inedite e particolari.

Il menù sarà realizzato da Davide Gobbo, chef Villa Marcello Giustinian in collaborazione con Filomeno Salerno, Chef Ristorante Relais Monaco, Ponzano Veneto (Tv).


Dopo Villa Sagredo che ha salutato la prima serata Cena di Note lo scorso 26 marzo, ora sarà dunque la volta del magnifico complesso di Villa Giustinian, quattro stelle costruito nella prima metà del 1700 che ha mantenuto intatte le caratteristiche architettoniche di villa veneta. Una struttura dall’ospitalità ricercata con un fiore all'occhiello rappresentato proprio dalla cucina legata ai sapori regionali più tipici.


Cena di Note è un’iniziativa nata da un’idea del direttore d’orchestra e giornalista veneziano Alessandro Tortato. L’edizione 2009 è firmata dalla regia congiunta del Corriere del Veneto, dorso del Corriere della Sera, di Papageno, trimestrale enogastronomico dedicato ai sapori e saperi all’Alpe Adria, della trasmissione Sapori d’Autore 7Gold che viaggia nel belpaese alla scoperta di gusti, tradizioni e  proposte per il tempo libero, con la partenership di Schoellerbank, banca austriaca specializzata nella gestione di patrimoni privati.


La disponibilità dei posti è limitata, la prenotazione è obbligatoria.

Il costo è di 60 euro, vini inclusi.


Tutti i dettagli dell’iniziativa su www.corriereveneto.it e www.papagenonline.it



Per prenotazioni:

 

Villa Marcello Giustinian

Via Marignana 45, Marocco di Mogliano Veneto (TV)

tel. 041/942444





martedì 7 aprile 2009

La mia Sacher (ed è gluten free!)

minisacher


Uhm, superfluo dilungarmi sullo scorrere del tempo, inutile dire che questo post aspetta in naftalina da qualche settimana. Passiamo alla ricetta, sfiziosa e golosa, proprio come me ;). Da sottolineare, subito: uno, queste Sacher mignon non contengono farina di frumento, e due, c'è dentro il meglio dell'albicocca, ossia la confettura di albicocche del Vesuvio Esperya. 

Per circa 12 minisize da 4 cm circa:

Ingredienti torta:
90 gr burro fuso
90 gr cioccolato fuso (non extrabitter: diciamo che è ok una % di cacao dal 55 al 65%)
4 tuorli 
80 gr zucchero velo+10 
4 albumi 
50 gr di farina di mandorle 
20 gr farina di riso

la farcitura:

Ingredienti glassa:
150 gr di cioccolato fondente 
50 gr di burro freschissimo
5 gr di olio di girasole

Foderate di carta forno una tortiera bassa da 26 cm circa. Preparate l’impasto mescolando in una ciotola burro e cioccolato già fusi. Battete molto bene con la frusta tuorli e zucchero e poi uniteli al composto precedente, incorporando bene. Aggiungete anche la farina di mandorle e quella di riso.
Montate a parte gli albumi aggiungendo i 10 gr di zucchero velo a metà montata, unite al composto già preparato delicatamente e dal basso verso l'alto, con la spatola, 'tagliando' il composto per evitare di smontare gli albumi. Versate nella tortiera e cuocete in forno già caldo a 170º per 35 min circa. Una volta sfornata, raffreddate la base sacher su una gratella.
Passate al setaccio la confettura. Dividete la base in due dischi e nappate il primo con la confettura, ricoprite con l'altro disco e spennellate anche questo con la confettura. Ricomponete e passate al fresco, possibilmente coperto con una campana. Poi, con un piccolo coppapasta, ricavate dalla torta tanti dischi e passateli via via su una gratella, preparandoli quindi alla glassatura. A questo punto, ci saranno un po' di ritagli: sbriciolateli ed uniteli ad una ganache, per esempio, ed avrete dei fantastici cioccolatini!
Per la glassa invece, il procedimento somiglia ad un temperaggio, grazie al quale si ottiene un risultato lucido ed uniforme. Fondete il cioccolato con burro ed olio a bagnomaria, mescolando bene alla fine. Prelevate la metà del composto e raffreddatelo in un'altra ciotola per portarlo a temperatura ambiente; nel frattempo lasciate nel bagnomaria il resto a 45º circa. Ora, unite il cioccolato raffreddato all'altro: nella mia esperienza, 34º è una buona temperatura per l'utilizzo di questa glassa. Con un mestolino quindi, versate il cioccolato sulle tortine ricoprendole completamente. Lasciate asciugare e poi decorate con la stessa glassa, usando un cornetto di carta.


lunedì 16 febbraio 2009

Tempo & fuoritempo



cartellate al vincotto di fichi

Il tempo non ci aspetta: è una verità ineluttabile. Io invece ho scelto di aspettarlo, il tempo, quello giusto per tornare al blog dopo vari mesi che mi hanno tenuta parecchio impegnata, tra lo stage e , be', il fatto di vivere nel mondo reale più che in quello virtuale da cui, sono sicura, a ciascuno di noi capita di volersi disintossicare per un po'. 
E poi, chi mi conosce sa che qui a Milano, causa zona cottura quasi del tutto priva di attrezzature, cucinare è un'impresa e lo smanettare ai fornelli si riduce per adesso solo a preparazioni molto semplici. Vogliamo aggiungere che non ho il forno? Continuiamo così, facciamoci del male...;P
Ad ogni modo il mio cervello gastronomico continua a lavorare ed immagazzinare dati che finiranno in pentola al più presto possibile. Nel frattempo, beccátevi questo amarcord prenatalizio (per quanto mi riguarda, la cartellata è perfettamente proponibile anche a ferragosto. Ma, come direbbero i cugini spagnoli, cada loco con su tema.
La cartellata ha il suo complemento e condimento irrinunciabile nel vincotto ('cuettë) elisir denso, profondamente terraceo, frutto di una cultura antica che risale all'epoca romana. Se in Salento la preparazione prevede tradizionalmente mosto di uve come il Negramaro, nella mia zona gli unici ingredienti sono fichi maturi e, appunto, tempo, quello che serve per distillare da decine di chili di frutta poche bottiglie di questo miele scuro e dolcissimo. Inutile dire che tempo fa, per chi aveva la materia prima a disposizione, era un rituale da non mancare. Che iattura quando una grandinata di fine estate mandava tutto a monte! Difficile risultava poi fare show off di péttole, cartellate e mostaccioli sulla tavola invernale...
La cartellata si può friggere o cuocere al forno come faccio io: in quest'ultimo caso, dovesse esplodervi il fegato potrete tranquillamente ritenere responsabile qualcos'altro, dal capo insopportabile all'ennesima alterazione della linea ATM. Se invece resisterete, sarà amore per tutta la vita. Amen.

350 gr farina 00

75 gr vino bianco

75 gr olio

75 gr circa di acqua

mezzo càc sale

mezzo càc di cannella

vincotto

scorza di limone ed arancia bio


Importante: la cannella. Sfuggite alla tentazione di usare quella polverizzata, che appunto nel migliore dei casi sa solo di polvere. Armatevi invece di mortello e pestaio :), e dateci dentro fino ad avere un risultato anche un po' grossolano: va benissimo!

Ora, scaldate vino ed acqua e disponete la farina a fontana. Aggiungete sale, cannella ed ingredienti liquidi e cominciate ad impastare. Continuate aggiungendo, se necessario, pochissima acqua alla volta: il risultato deve essere omogeneo ma assolutamente non morbido, diversamente diventa molto difficile creare poi la forma. Lasciate riposare circa mezz'ora coperto con un panno umido oppure pellicola, e poi, staccandone un pezzo per volta, passate la pasta alla sfogliatrice varie volte stringendo via via i rulli, per ottenere infine delle strisce spesse qualche millimetro. A questo punto, usando la rotella dentata, ricavate nastri larghi due cm circa, e lunghi da 15 a 20 cm al massimo. Partendo da sinistra, con i polpastrelli pizzicate la pasta per tutta la lunghezza, praticando 'conchette' a distanza di qualche centimetro l'una dall'altra. Poi, da destra verso sinistra, riavvolgete il nastro di pasta su sé stesso fino all'altro estremo, pizzicando ancora per saldare i bordi. 

Ecco la prova del nove: se lo spessore della pasta è quello giusto la cartellata non si 'siede' senza peraltro apparire grossolana: se così è, perfetto!

Foderate la placca di carta forno e allineatevi le cartellate, distanziandole il minimo indispensabile. Cuocete (forno statico) a 210º per circa 20 minuti, verificando che i bordi non si scuriscano. Sfornate e raffreddate, poi scaldate a fiamma media il vincotto in una casseruola per renderlo fluido insieme alle scorze di agrumi ed immergetevi le cartellate un paio di minuti, il tempo necessario a ricoprirle ed impregnarle leggermente. Avrete la forza di aspettare Natale per provare a farle? ;)




sabato 8 novembre 2008

Focaccine allo Stracon veronese


focaccine allo stracon

In questo periodo sto provando con estremo piacere altri prodotti dal loro goloso catalogo: oggi è la volta dello Stracon veronese che mi è servito per rendere assolutamente ir-re-si-sti-bi-li queste focaccine fritte già normalmente appetitose: il tipico sfizio/aperitivo col quale ci si scotta la lingua mentre si sta appiccicati al piccolo schermo tra un corner ed un rigore :)
L'impasto è piuttosto semplice e produce un risultato simile a quello del samosa, lo stracon ha il palato morbido con solo una leggera punta di acido: Nonno Nanni, sciò, pùssa via!;P

210 gr farina 00

20 gr di olio evo

1 dl di birra (sostituibile con acqua minerale gasata)

3 gr di sale

una confezione di Stracon veronese Esperya

olio per friggere


Disponete la farina a fontana e mettete al centro gli altri ingredienti: lavorate bene battendo e tirando finchè non l'impasto non è omogeneo. Lasciate in frigo a riposare un'ora circa. Stendete ora la pasta molto sottile, al mattarello o, meglio ancora, con la sfogliatrice, e ricavatene quadrati da cm 10x10. Farcite con lo stracòn aiutandovi con un cucchiaino, poi inumidite leggermente i bordi e richiudete a triangolo, fissando poi i bordi con la forchetta, avendo cura di non forare l'impasto per evitare fuoriuscite di formaggio in cottura. Friggete a 170ºin olio profondo le focaccine ed anche eventuali ritagli, non vorrete darli in pasto al frigo nero! ;). Servitele caldissime.

giovedì 6 novembre 2008

Biscotti damier

biscotti damier

Questa è una di quelle piccole, classiche ricette che volevo provare da un fantastilione di tempo. Giuro, quand'ero alta un metro e una mela e mammá mi mandava al super a far la spesa, trovavo il modo di schiaffare nel carrello un sacchetto di quei biscotti di dubbia provenienza - danesi? - assortimento burroso e polveroso dal sapore piatto e sempre uguale. Tant'è. Scartavo quelli con la ciliegina e mi magnavo quelli bianchi e neri - toh! Anche oggi i miei colori preferiti - cercando di carpire tra un morso e l'altro il segreto di quel magico abbinamento. La suggestione, oggi come allora, in realtà è proprio nell'infantile e goloso gioco degli opposti per cui non ne avresti mai abbastanza: ne addenti la parte bianca, poi quella nera, poi quella bianca, poi quella nera e via così, finchè non restano che briciole ;P


Per una cinquantina di biscotti:


farina 00 250 gr
burro 125 gr
zucchero velo 100 gr
1 uovo e 1 tuorlo, uova da 55 gr circa
cacao amaro (per me, Valrhona) 10 gr

Sabbiate burro e zucchero con una spatola, poi unite gli altri ingredienti ed impastate velocemente. Dividete l'impasto in due parti, pesandole, mettetene da parte una ed incorporate all'altra il cacao in precedenza setacciato. Raffreddate in frigo i due impasti, dimenticandovene anche per un'ora. Poi fatene due panetti allungati e tagliate ciascun panetto in due cilindri lunghi circa 50 cm. In seguito, abbinate un cilindro chiaro ed uno al cacao e poi sovrapponetevi gli altri due cilindri chiaro e scuro, alternandoli in modo da ottenere l'effetto ''dama''. Avvolgete in carta forno e raffreddate ancora in frigo se l'impasto ha perso in consistenza nel corso della lavorazione. Infine, tagliate il cilindro a fette e cuocete in forno preriscaldato a 170 gradi per 15 minuti circa, verificando la cottura per evitare che si dorino.

p.s.: Succede anche a voi? Quella ¿1Ç¡** di Flickr non consente di caricare i diversi formati, perció mi devo accontentare di questa foto formato francobollo >:(
Aggiornamento: ho semplicemente cambiato le dimensioni nella stringa mano manina ;). Fantastico, solo che l'immagine sgrana <:(

giovedì 30 ottobre 2008

Tagliatelle al nero di seppia con pesto di rucola e noci

pasta nero di seppia-pesto di rucola

Mi sono appena accorta che il mio pesto è abbastanza simile a quello dell'ideatrice di questa iniziativa: vabbè, alle 7 di mattina forse non è il caso di cucinarne un altro, no? ;D
La ricettina è semplice semplice, con l'atout delle tagliatelle al nero di seppia fatte in casa. Andiamo?

per 2 persone:
le tagliatelle al nero di seppia

150 00

50 semola rimacinata

1 uovo medio

2 bustine nero di seppia da 4 gr ciascuna

75 gr acqua


Bollire l' acqua unire il nero e mescolare con la frusta, passate poi il liquido al setaccio fine. Disponete la farina a fontana, unite il nero e poi l’uovo prima battuto. Impastate e mettete al fresco prima di stendere. Dopodichè, tirate la sfoglia a mano o con la sfogliatrice e ricavatene le tagliatelle, posandole man mano su un piano spolverato di farina.


il pesto di rucola e noci


1 mazzetto di rucola

2 cucchiaiate di noci sbollentate, spellate e tostate in forno 

olio evo

sale

1 spicchio d'aglio piccolo (anche no, se non vi piace. Di sicuro non contribuisce alla digeribilitá della salsa!)

parmigiano secondo la voglia, non grattugiato ma diviso in tocchetti


Nota: So giá cosa avete pensato all'idea di dover spellare le noci: lo so, è una rottura di balle :). Peró ne vale la pena, una volta tostate le noci sprigionano un aroma piú intenso e l'equilibrio della salsa ne guadagna. Sennó che pesto di rucola e noci è? 

Sbianchite la rucola mondata passandola un attimo in acqua bollente e trasferendola poi in un contenitore con acqua ghiacciata. Ricavate quindi la salsa con tutti gli ingredienti e tenetela da parte in attesa di condire la pasta.

Cuocete le tagliatelle al dente in acqua salata e mantecatele con il pesto, allungato se necessario con poca acqua di cottura, fuori dal fuoco e in un contenitore scaldato in precedenza. 

Buona giornata!